CONOSCERE LE NAZIONI UNITE !


Durante la prima settimana di febbraio, un gruppo di ragazzi del liceo Severi si è recato a Roma per svolgere una attività interessante e stimolante, ovvero la simulazione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e di altri “multilateral bodies” (le numerose commissioni).

Il nome del progetto della United.Network è IMUN (Italian Model United Nations) e permette agli studenti di approfondire la conoscenza delle più importanti questioni mondiali e di confrontarsi sui temi oggetto dell’agenda politica internazionale indossando i panni di ambasciatori e diplomatici, imparando concetti fondamentali nel mondo contemporaneo come la collaborazione, l’importanza del confronto e la mediazione.

Ai ragazzi viene assegnato il Paese da rappresentare e la relativa tematica che affronteranno durante la simulazione, il loro “lavoro”, nella fase preparatoria, è quello di immedesimarsi nel loro ruolo di ambasciatori del Paese, ricercando informazioni sulla storia della Nazione, abbracciandone le tradizioni, gli ideali, la cultura e lo stile di vita. Il lavoro prosegue poi a Roma presso le istituzioni preposte, dove si svolge la parte fondamentale di tutto il progetto. I partecipanti all’ IMUN sono divisi in commissioni e  rimanendo fedeli ai valori del Paese assegnato, discutono riguardo la tematica proposta; devono individuare possibili alleanze, collaborare e stipulare accordi. Tutti i discorsi e i dibattiti sono svolti in lingua inglese. Al termine dei lavori si procede alla votazione, nell’Assemblea Generale, con cui si decide quali siano le migliori soluzioni ai problemi sottoposti all’attenzione. Quest’anno tra tutti gli studenti partecipanti si è distinta anche la nostra alunna Arianna Savo che è stata premiata con una HONORABLE MENTION per il suo eccellente contributo ai lavori della simulazione..

E ora...la parola ai protagonisti.

UNA SETTIMANA DA...DELEGATI ALLE NAZIONI UNITE!

Quest’anno abbiamo preso parte al progetto IMUN in sei studenti: Leonardo Raponi del III B e, del III C, Anna Laura Amicizia, Ida Chiara De Rosa, Giovanni Andrea Mignardi, Simone Querqui e Arianna Savo. Siamo stati assegnati tutti alla stessa commissione, la CCPCJ (Commision on Crime Prevention and Criminal Justice) e ci siamo occupati di un crimine contro l’umanità: il mercato nero degli organi (tematica che rientrava anche nel problema, di maggiori dimensioni, del traffico di esseri umani), i Paesi che rappresentavamo erano, rispettivamente: Singapore, Congo, Bhutan, Burundi, Guinea Equatoriale, Repubblica Democratica di Corea (meglio conosciuta come Corea del nord). Dopo aver cercato le informazioni, non sempre facilmente reperibili, e esserci informati sulla tematica, ci siamo recati a Roma dal 6 al 10 febbraio: due giorni all’Auditorium della Conciliazione, dove era riunita l’Assemblea Generale, gli altri tre a Palazzo Valentini (sede della Provincia di Roma), dove siamo entrati davvero nella parte dei delegati. Tutti noi abbiamo trovato il progetto molto interessante e appassionante, è stato davvero stimolante conoscere e approfondire la cultura e il  sistema di valori di Paesi poco conosciuti e lontani dai nostri ideali e dalle nostre tradizioni.. In questo modo abbiamo avuto anche una  valida occasione per migliorare l’uso della lingua inglese  in ambiti più formali di quello scolastico. Inoltre è stato molto utile confrontarci con i nostri coetanei provenienti da altre città, e altre realtà differenti dalle nostre. Siamo davvero soddisfatti di aver partecipato a questa attività, tutti noi riteniamo che la scuola non sia fatta solo dalle tradizionali lezioni in classe: queste attività che ci aiutano ad aprire i nostri orizzonti sono fondamentali per la nostra crescita come persone, ancor prima che come studenti.

 

Queste sono le sensazioni che racconta uno dei diretti protagonisti, Leonardo Raponi

“Grazie ad IMUN ho potuto indossare le vesti del delegato di Singapore, confrontandomi con gli altri delegati della mia commissione, la CCPCJ, per risolvere le problematiche inerenti all’Organ Black Market e trovare le risoluzioni più adeguate.

L’ Opening Ceremony è stato molto calorosa, non solo per il concerto degli studenti della Sapienza, che hanno intonato canzoni popolari, ma anche per le parole incitanti e provocatorie del Secretary –General IMUN Rome Maria Cristina D’Addesa, del Director- General IMUN Rome Irene Dettori e del President of United Network and Conference Director Riccardo Messina che hanno sottolineato gli effetti positivi che IMUN ha sugli studenti, perché ci rende partecipi non solo della vita del nostro paese,ma ci rende cosmopoliti.

In particolar modo mi hanno attirato le parole di uno special guest : l’ambasciatore americano. Quest’ultimo ha evidenziato quattro caratteri che fanno di IMUN il progetto formativo più completo: cultura, public speaking, rispetto degli altri e lo studio dell’inglese.

La commistione di questi quattro fattori rende, secondo l’ambasciatore, ogni IMUN delegate una persona "degna di nota".

Effettivamente,IMUN per me è stata un’esperienza unica, perché mi ha fatto capire l’importanza delle mie opinioni, fondamentali tanto quanto quelle altri, e anche perché ho compreso appieno cosa significhi lottare per i propri ideali, gli ideali di un popolo che crede in un futuro migliore.

IMUN è anche una grande famiglia, che mi ha fatto emozionare quando meno me lo sarei aspettato.

L’ultimo giorno durante la Closing Ceremony ripensavo ai giorni trascorsi a Palazzo Valentini in compagnia dei miei amici  , ci ripensavo con nostalgia, poiché avevo compreso che nonostante la stanchezza mattutina, nonostante facessi avanti e indietro col treno, nonostante non avessi un minuto di pausa, avevo vissuto un'esperienza unica.

IMUN è la risposta concreta a quella che si cerca nel quotidiano, un mezzo grazie al quale scopri il tuo reale valore e la tua vera ambizione.

IMUN è un biglietto di sola andata che regalerei a tutti, perché è così coinvolgente da divenire traccia indelebile del nostro vissuto."

 

Referente d’Istituto del Progetto

Prof.ssa Armida Palma

Foto IMUN