Elettroscopio Puntatore
Elettroscopio a foglie con puntatore
Descrizione
L’elettroscopio a foglie con puntatore è uno strumento didattico utilizzato in fisica per rilevare e misurare qualitativamente la presenza e l’intensità di cariche elettriche.
È costituito da:
- un contenitore trasparente circolare, che protegge le parti interne;
- un conduttore verticale collegato a un disco metallico superiore, sul quale si possono appoggiare o avvicinare corpi carichi;
- un sistema interno formato da un sottile filo conduttore e da un indice mobile (puntatore) collegato a una scala graduata semicircolare;
- una scala numerata che consente di stimare l’angolo di deviazione del puntatore, proporzionale alla quantità di carica presente.
Il basamento spesso include un morsetto o un collegamento per scaricare lo strumento a terra.
Funzionamento
Quando un corpo carico viene posto a contatto o avvicinato al disco superiore:
- La carica si distribuisce lungo il conduttore fino al sistema mobile.
- Le foglioline o il puntatore si caricano dello stesso segno e si respingono, dando luogo a una deviazione visibile.
- L’angolo di deviazione è maggiore quanto più grande è la quantità di carica.
Applicazioni didattiche
- Rilevazione della presenza di cariche: mostrare che alcuni corpi possono essere elettrizzati per strofinio o contatto.
- Confronto tra materiali: verificare la diversa capacità di materiali nel trasferire o mantenere cariche.
- Studio dei processi di elettrizzazione: strofinio, contatto, induzione.
- Misura qualitativa della quantità di carica: più il puntatore devia, maggiore è la carica.
- Dimostrazione di conduzione e isolamento: osservare come conduttori e isolanti si comportano a contatto con l’elettroscopio.
- Esperimenti con la gabbia di Faraday: mostrare la schermatura elettrostatica.
Note storiche
L’elettroscopio è stato inventato nel XVII secolo (versione di Jean Nollet, 1748), e nel tempo è stato perfezionato con indici e scale graduate per aumentare la precisione.