La reale funzione


– Mi scusi… Buongiorno. Senta, posso farle una domanda? Perché ha preso la macchina se c’è il blocco del traffico?

– Sto andando a una cerimonia.

– E non sa che c’è un servizio navette appositamente pensato allo scopo di spostare una persona da una parte all’altra della città, se proprio non vuole camminare o adoperarsi con l’utilizzo di mezzi alternativi?

– Ma io sto andando a una cerimonia.

– Guardi che a una cerimonia ci si può andare benissimo scendendo da una circolare.

– E’ una cerimonia. Mi stanno aspettando.

[40/50 anni, uomo]

 

Eravamo in tre, con tre tavole ai piedi.

Per pochi giorni l’anno abbiamo la possibilità di girare per le strade di Frosinone in relativa sicurezza; fattore mancante dal momento che circolavano, comunque, numerose autovetture.

Successivamente a quel suv, ne passarono molte altre, di macchine -per la maggior parte di una certa grandezza-, e dopo una mezz’ora passata a fermarci in continuazione per lasciarle passare decisi, esasperata e volenterosa di manifestare il mio dissenso, di bloccarmi in mezzo alla strada, braccia conserte, sguardo sprezzante, ridicolamente negando con la testa ad ogni auto che passava, in una situazione tragicomica che comunque non sembrava risolversi nonostante l’appostamento dei vigili più sopra.

 

– Scusatemi, buongiorno! Posso farvi una domanda?

– Sì.

– Sì, certo.

– Cosa ne pensate delle domeniche ecologiche?

– Che ne penso… Che non servono a niente!

– Perché?

– Che ti posso dire… Non servono e basta.

– Ehm… Okay…

[+60 anni, uomo]

– Io l’anno scorso ho preso una multa di €70 perché tornavo da Roma e sono entrato a Frosinone alle cinque. Cosa ne dovrei pensare?

– Le domeniche ecologiche non vengono organizzate all’ultimo momento. Lei sapeva che era stato organizzato un blocco del traffico?

– Sì, ma erano le cinque! Cinque, sei: che differenza fa?

– Fa differenza.

– Ma non potevo mica aspettare fuori Frosinone per un’ora!

– Per quanto ne so, ci sono molte cose che si potrebbero fare fuori da Frosinone. Avrebbe potuto anche farsi una passeggiata, anticiparsi del lavoro, rivedersi con qualcuno; da quant’ho capito, non era un’urgenza, la sua.

– No, infatti, ma non potevano farmi una multa!

– Perché?

– Perché erano le cinque!

[40/50 anni, uomo]

 

Dopo tre discese per la stessa via, capimmo che forse era il caso di spostarci: lì, era come ogni altro giorno.

Andammo quindi alla fermata. Lì ebbi modo di consultarmi con diverse persone.

Sulla circolare, i pareri erano diversi.

 

– Scusi, buongiorno! Posso porle una domanda?

– Certamente, mi dica!

– Può darmi del “tu”. Comunque: cosa ne pensa delle domeniche ecologiche?

– Che per come sono organizzate non servono a niente.

– Che intende dire?

– Che le persone sono limitate nell’uso della macchina, però ci sono comunque i furbi che se ne vanno in giro comunque e nessuno gli dice nulla.

– Quindi lei non è contro le domeniche ecologiche, ma contro la loro organizzazione?

– Ma anche quelle di per sé non servono a granché… Certo, se almeno si rispettassero, si farebbe qualcosa di meglio. Poi, che organizzano il rally e poi fanno le domeniche ecologiche, questo non ha senso! No!

– E’ vero. Comunque, il rally non ha avuto più luogo perché ci si è accorti che non si rispettavano le minime forme di sicurezza per le strutture e il pubblico e nessuno voleva prendersi le responsabilità.

– E poi, le targhe alterne!

– Verissimo! Su questo ho molto da contestare! I vantaggi sono pochi rispetto all’enorme mole di disagio! La ringrazio.

[+60 anni, uomo]

– E lei, invece? Cosa ne pensa?

– Beh, penso che le domeniche ecologiche non servano a sistemare i problemi d’inquinamento di questa città.

– Non crede che forse abbiano una funzione molto più indiretta di quanto si creda?

– Cioè?

– Per me, anche se probabilmente neanche ci hanno pensato, sono utili per spingere le persone a uscire di casa senza dover per forza prendere la macchina o il motorino. Guardi, già le circolari sono molto più utilizzate! Prima, c’era della gente che camminava lungo il viale! Quando mai si è vista una cosa del genere, a Frosinone?

– E’ vero… Su questo ti appoggio appieno, hanno un effetto benefico sui cittadini. Però, come dice il signore, dovrebbero essere tutelati i diritti e i doveri… E anch’io avrei qualcosina da ridire sulla circolazione a targhe alterne!

[40/50 anni, donna]

 

– Ehilà, buongiorno! Posso farvi una domanda?

– Sì, certo! Dicci!

– Cosa ne pensate delle domeniche ecologiche?

– Eh! Bella domanda!

– Sono un vero problema!

– Perché?

– Perché non servono a nulla!

– Ma al tempo stesso sono state organizzate da terzi, dalla Regione, il Sindaco ha fatto solo quello che gli hanno detto di fare, e, stando a delle voci, Frosinone è una delle prime città più inquinate d’Italia, per cui…

– Non sono voci, sono dati effettivi. Non avete pensato alla reale funzione di queste giornate?

– Che sarebbe?

– Lo spingere le persone a non dover attraversare la strada utilizzando l’auto; farle andare in bici, sui pattini, far passeggiare i bambini, gli anziani, quelli che non passeggerebbero normalmente. Far in modo di rivalutare posti che altrimenti verrebbero catalogati come di secondaria importanza. Mutare la mentalità generale, favorendo lo spostamento attraverso mezzi alternativi e circolari, assaporare la vita in una città non dipendente dalle auto…

– Sì, tutto bello e fantastico, intanto io ho i parenti a Veroli e non posso raggiungerli perché sono bloccato qui.

– Mi scusi, ma non sapeva già del blocco del traffico?

– Sì, e con questo?

– Ieri poteva parcheggiare l’auto in un luogo appositamente pensato da dove sarebbe potuto partire oggi in tutta tranquillità. Adesso stiamo su Via Marittima, non lontano da qui c’è Piazzale Europa o il parcheggio della questura, parcheggiandola là avrebbe comodamente raggiunto la Monti Lepini senza troppi disagi.

– Per noi non c’è problema a fare la spesa a piedi, come ora…

– Noi l’abbiamo fatta ieri così ci siamo anticipati!

– Però non possono obbligarti a lasciare la macchina qua. Ma tu sei una ragazzina, c’hai pure ‘sto skate, che ne puoi sapere!

– Perché, non potrebbe essere un’alternativa quello che ho detto?

– Ma io ho i parenti a Veroli, come li raggiungo?

– Ma mi sta ascoltando?

[40/50 anni, uomo e donna]

 

Stavamo, per farla breve, morendo dalla fame.

Fino a quel momento eravamo sopravvissuti a biscotti e succhi di frutta, ma un pranzo come si deve non si può limitare a un cracker integrale (che peraltro ho scoperto essere ottimo; da provare, vi dico).

Optammo per un trancio di pizza che avremmo preso a Via Aldo Moro; magari là avremmo incontrato altre persone.

La situazione si rivelò a dir poco apocalittica: serrande serrate, era chiuso persino il paninaro!; ogni negozio, ogni finestra; se parlavi, l’eco.

Ci disperammo. Continuammo avanti come chi, sapendo che dietro di sé non troverebbe nulla, non fa niente di meglio che proseguire.

Possibile che in una giornata come quella non c’era nemmeno un negozio aperto? In quel modo si demotivava persino la gente ad uscire! La desolazione più totale.

Poi… Voci… Pentole… Odore…

Ecco che si trova uno stand gastronomico!

Sarà stata la fame, non sarà stata sicuramente una buona idea per chi doveva fare immediatamente sport dopo il pranzo -probabilmente la cosa peggiore fu l’accettare un bicchiere e una ciambella a stomaco vuoto e urlante-, ma quella polenta si rivelò ottima. Una goduria. Contribuì certamente a farci sentire come i polentoni tradizionali; almeno loro vanno in bici al lavoro senza troppi problemi.

E, ovviamente, trovammo nuove persone con cui confrontarci; tutti coloro che passavano per quel paesaggio western/post-epidemia zombie s’incontravano là. Come una volta, dove la piazza era il punto d’incontro; certo più limitato come scenario, ma forse più intimo.

 

– Buongiorno! Cosa ne pensa della domenica ecologica?

– Che potrebbe essere organizzata meglio. Con attività, magari, in modo da incentivare la gente a uscire di casa… E soprattutto a far rispettare a tutti il blocco!

– Un attimo che… Sì, in bianco con le verdure… Grazie! Dicevo… Approvo!

– Buongiorno! Posso porvi una domanda?

– Certo!

– Sì!

– Grazie! Che ne pensate della domenica ecologica?

– Che non vedo nemmeno un vigile!

[40/50 anni, uomo]

– Vero!

[40/50 anni, donna]

– Che sarebbe meglio se facessero uno “stop” all’ora di pranzo, di circa due ore, così che non si creino disagi inutili.

– Finalmente qualcuno che propone quest’idea!

[40/50 anni, uomo]

 

Mentre stavamo lì facemmo provare gli skates e i longboards alle persone (che poi si rivelarono anche piuttosto interessate, seppure non sembravano essere dei “ragazzacci criminali con lo skate che va di qua e di là”), parlammo dei mezzi più disparati per muoversi o, semplicemente, divertirsi, incontrammo gente mai vista prima e ci confrontammo -atteggiamento che, comunque, attuo abitualmente, ma che riscontrava i migliori risultati proprio in quei momenti, dove c’era un’atmosfera completamente diversa…

 

– Buongiorno! Posso chiedervi che cosa ne pensate delle domeniche ecologiche?

– Dovrebbero organizzarle più spesso!

– Sono un’ottima occasione per stare con i propri figli senza respirare troppa sporcizia!

– Mi fa piacere che la pensiate così.

[30/40 anni, famiglia]

 

In seguito andammo al sacrosanto Polivalente dove, inutile dirlo, s’era riunita la Banda della Maiala.

Con alcuni ragazzi scendemmo (o meglio, provammo a farlo) per l’Alberata, una via stupenda anche se impegnativa. Sarebbe bello avere la possibilità di allenarsi per poterla “bombare” come si deve.

Durante la discesa, c’era gente che si riappacificava ai giardinetti o che passeggiava (abitualmente non è un luogo dove andarsene così tranquillamente).

Passavano spesso le navette o le circolari, segno che anche per chi non era intriso di particolare spirito sportivo c’era la possibilità di muoversi per la città.

Lungo l’ultimo tratto, quasi a De Matthaeis, le persone ci sorridevano addirittura.

Ci sorridevano.

 

Nel pomeriggio Via Aldo Moro si era ravvivata un po': c’erano vecchi e bambini, bici e rollers, gente che camminava seppur con i negozi chiusi. Un ragazzo stava in bicicletta e portava uno snowboard schiena; insomma, gente interessante.

Volevo discutere con qualcun’altro, ma non ne ho avuto più modo.

Finimmo per essere una decina di ragazzi che andavano in giro a muoversi un po’ anziché fumare o stare davanti a un computer.

 

Ad ogni modo, ce ne saranno altre, di domeniche ecologiche.

Spero che si riesca a organizzarle in modo più efficace, che noi del Severi ci attivassimo a riguardo (il 25 combaciava con la domenica di Open Day), e che vengano multati più di sedici automobilisti.

Spero che migliorino il sentimento della gente, la mentalità dei frusinati, la voglia di muoversi un po’ e…

Sì, prima o poi anche il traffico ne risentirà.